Erice e il vento che soffia zucchero…
vendredi 13 octobre 2006



Eccoci di ritorno.
Dopo qualche giorno sulla punta della Sicilia a scoprire un'altra perla italiana, da conservare in un cassetto sicuri che il tempo non farà che conferirle ancora fascino.
Erice, una cittadina medievale, 703 m sul livello del mare di Trapani, meta di turisti (che magicamente si disperdono) e scienziati. Sospesa tra le nuvole e quando cala la nebbia, sospesa nel tempo.




Aggirandosi tra i minuscoli vicoli acciottolati e silenziosi, tra i cortili delle case colmi di piante e fiori, ci si accorge di essere soli, di sentire i propri passi sull'antico selciato.
Il silenzio rarefatto delle chiese e dei conventi, la bellezza dei portali barocchi schiariti e assottigliati dal tempo, l'antico intreccio di colori delle maioliche, il mare lontano che si infila tra le crepe di mura normanne.



Il minuscolo centro racchiude tutta la tipicità dell'artigianato locale, ceramiche decorate a colori vivaci (personalmente le trovo meno vive di quelle di Vietri sul Mare, Sa), tappeti variopinti tessuti a mano.



E poi… ancora gioielli locali: la pasticceria ericina.
Una pasticceria colorata e barocca, dolcissima ma mai stucchevole, arricchita da mandorle, pistacchi e frutta candita, raffinata dalla ricotta, dai fiori d'arancio e da punte di inconfondibile vaniglia. Ma soprattutto profumatissima. Il vento di Erice sa di zucchero e forni caldi.



Un'arte pasticciera nata tra la semplicità e il silenzio della mura del convento di clausura San Carlo e raccolta dalle mani divenute esperte, della signora Maria Grammatico, che ha saputo impreziosirla e valorizzarla, facendole superare non solo il mare di Trapani ma persino l'oceano. Cannoli riempiti al momento ed eleganti cassatine, paste di mandorla e sospiri d'agrumi. Ma non solo. Da provare e riprovare, le genovesi, uno scrigno di pasta frolla che racchiude una crema profumatissima alla vaniglia, la cui ricetta è tenuta segretissima. Sfornate e vendute ancora tiepide, da mangiare per strada tenendole tra le mani per qualche secondo… come una tazza calda che vi riscalda le mani, ma da portare a spasso per i dedali di stradine di questo incantevole borgo siciliano.





Quando sarete un pò stanchi di fare su e giù per le stradine ciottolose, di sporgervi dai tanti piccoli belvedere per indicare le isole Egadi, le saline trapanesi e se girate lo sguardo verso nord l'isola di Ustica, puntate verso il Monte San Giuliano. Un ristorante senza fronzoli, come immaginereste un ristorante su un cucuzzolo di montagna, ma con un servizio attento e bicchieri adeguati come vi aspettereste da un ristorante citato da Slow Food.
Matteo Giurlanda e Andrea Coppola, i due proprietari rispettivamente in cucina e in sala.
Indimenticabili le sarde a beccafico, il pesce affumicato e il mosciame di tonno (prosciutto dolce del filetto di tonno). Genuine ma un pò troppo agliose i bustiati con il pesto alla trapanese, saporito il cuscus di pesce e delizioso il brodetto con il quale è bagnato.
Al posto del dessert, cernia alla matalotta, un bel filetto di cernia coperto da olive verdi, capperi e una pioggia di mandorle.
La carta dei vini segue, o forse ne anticipa, le belle sorprese che arrivano dalla cucina, tra l'altro a vista.




pasticceria Maria Grammatico
via Vittorio Emanuele, 14
Erice, Trapani

ristorante Monte san Giuliano
vicolo San Rocco, 7
Erice, Trapani

posted by daniela @ 3:02 PM,


9 Comments:

At 3:12 PM, Blogger Sara - Piperita said...

Che buoni i pasticcini di pasta di mandorle della pasticceria Maria Grammatico!
Indimenticabili!!!

 
At 3:15 PM, Blogger daniela said...

Piperita

ma sai che ho pensato a te? mi ricordavo della tua vacanza siciliana…

e quel terrazzino, che incanto!

 
At 4:09 PM, Blogger Tulip said...

Erice è proprio uno di quei posti segnati in cui prima o poi voglio andare...
peccato che la sicilia non sia proprio dopo l'angolo...altrimenti mi lancerei anche per un breve we!

complimenti le foto sono molto belle...e mi hai fatto venire volgia di assaggiare le genovesi!!!

 
At 6:11 PM, Blogger Sophie François said...

Ah c'est terrible Daniela, rien n'est traduit en français. Je comprends rien... Mais je me régale avec les photos :-)
Bon week-end !

 
At 10:45 PM, Blogger daniela said...

* tulip, ne vale veramente la pena. e non solo per le genovesi ;)

peccato di non aver avuto tempo per altri pezzi di sicilia, a parte mezzo pomeriggio a trapani!
anche io spero di lanciarmi per altri we…

* chère Sophie, je suis en train de le traduire en français… j'ai envie de le partager avec mes copines françaises aussi…
tu m'attends?

 
At 7:36 AM, Blogger Gloricetta said...

Io che in Sicilia ci vivrei...mi lascio commuovere da foto e racconti. Per non parlare della cucina. Bella vacanza, e bentornata.
Glò

 
At 10:34 PM, Blogger cat said...

ma eravamo tutti in giro il fine settimana scorso?!,...comunque a te è andata molto meglio dal punto di vista delle golosità, salutammo cat

 
At 5:59 PM, Blogger daniel said...

...che bello leggere descrizioni così vere e sentite della propria città...
Per motivi di studio abito a Siena(uno splendore!) ma appena posso torno a casa a gustare e vivere quei profumi e quei sapori unici.
Magari seduto al Balio con un panorama mozzafiato...
Ah....che nostalgia...

 
At 4:33 PM, Anonymous Anonyme said...

buono buono da grammatico il classico cannolo siciliano.... grande e abbondante ma soddisfa veramente i sensi!

 

Enregistrer un commentaire

<< Home



  • moi
  • mes photos
  • mon profile
  • mes recettes
  • e-mail
  • rss|atom





  • Calme et cacao Etsy Shop
  • my little shop



  • La danza delle scatole di latta
  • SWAP "la danza delle scatole di latta"





  • Archives





      www.flickr.com
      calme&amp;cacao éléments Aller à la galerie de calme&cacao

      .......................




  • Feeling Stitchy

    Apron Memories: Tie One On - An Apron Of Course !

    Web Calme et Cacao



    © 2009 calme et cacao |
    All writing and images on this site (c)2009 Daniela Balzano. Header Picture Tiziana Rinaldi.