
Dopo qualche giorno sulla punta della Sicilia a scoprire un'altra perla italiana, da conservare in un cassetto sicuri che il tempo non farà che conferirle ancora fascino.
Erice, una cittadina medievale, 703 m sul livello del mare di Trapani, meta di turisti (che magicamente si disperdono) e scienziati. Sospesa tra le nuvole e quando cala la nebbia, sospesa nel tempo.


Il silenzio rarefatto delle chiese e dei conventi, la bellezza dei portali barocchi schiariti e assottigliati dal tempo, l'antico intreccio di colori delle maioliche, il mare lontano che si infila tra le crepe di mura normanne.


Il minuscolo centro racchiude tutta la tipicità dell'artigianato locale, ceramiche decorate a colori vivaci (personalmente le trovo meno vive di quelle di Vietri sul Mare, Sa), tappeti variopinti tessuti a mano.

Una pasticceria colorata e barocca, dolcissima ma mai stucchevole, arricchita da mandorle, pistacchi e frutta candita, raffinata dalla ricotta, dai fiori d'arancio e da punte di inconfondibile vaniglia. Ma soprattutto profumatissima. Il vento di Erice sa di zucchero e forni caldi.



Indimenticabili le sarde a beccafico, il pesce affumicato e il mosciame di tonno (prosciutto dolce del filetto di tonno). Genuine ma un pò troppo agliose i bustiati con il pesto alla trapanese, saporito il cuscus di pesce e delizioso il brodetto con il quale è bagnato.
Al posto del dessert, cernia alla matalotta, un bel filetto di cernia coperto da olive verdi, capperi e una pioggia di mandorle.
La carta dei vini segue, o forse ne anticipa, le belle sorprese che arrivano dalla cucina, tra l'altro a vista.

pasticceria Maria Grammatico
Erice, Trapani
ristorante Monte san Giuliano
vicolo San Rocco, 7
Erice, Trapani
posted by daniela @ 3:02 PM,